La sete recluta il segnale della
dopamina sub-fornicale
ROBERTO
COLONNA
NOTE E NOTIZIE - Anno XVII – 21 novembre
2020.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La fisiologia umana e animale si
basa sull’affascinante insieme di processi che riescono, momento per momento, a
regolare tutte le funzioni in modo tale da ottenere lo stato di perfetto
equilibrio interno, o omeostasi, dell’organismo immerso in un ambiente
soggetto a variazioni e cambiamenti. Le funzioni stesse di ogni animale si
caratterizzano per la presenza di stati, ciclici, come le fluttuazioni
circadiane, o reattivi a circostanze, come la risposta a un cambiamento
meteorologico, che nell’insieme richiedono un adattamento dinamico. Una
correzione di parametri, momento per momento, che si realizza in una dimensione
così articolata e complessa da non consentire il paragone con alcun dispositivo
o insiemi di dispositivi di regolazione ingegneristica concepiti per i più
sofisticati strumenti. Lo studio dei processi che permettono la regolazione
omeostatica costituisce un’importante branca di studi neuroscientifici che si
rapporta e si integra con varie branche della fisiologia.
Il mantenimento dell’omeostasi
dei fluidi corporei è un argomento sul quale si indaga attivamente in
questo periodo per riuscire a dare risposte ad interrogativi considerati di
notevole rilievo biologico, perché i processi necessari a sostenere questo
equilibrio hanno un’importanza critica per la sopravvivenza di tutti gli
organismi viventi. È noto che deviazioni estremamente piccole dell’asse che
indica l’equilibrio dei fluidi nei compartimenti naturali sono in grado di
elicitare immediate e automatiche correzioni. Su questi processi le conoscenze
sono ancora insufficienti. Per le variazioni di portata maggiore, invece, i dati
emergenti dalla ricerca ci consentono di ricostruire un quadro ben definito,
nel quale la sete svolge un ruolo cardine.
La sete è un’istanza
biologica con un alto potere di attivazione cerebrale, responsabile della motivazione
che induce l’animale ad andare alla ricerca di acqua e giungere ad assumere la
quantità di liquidi necessaria a ottenere il ripristino dell’equilibrio che era
stato alterato da un deficit di acqua. Il processo che consente la rilevazione
della deidratazione si conosce nel dettaglio cellulare e molecolare, ma non si sa
se, quando si verificano delle riduzioni minime del contenuto idrico, sia
reclutato anche il sistema dopaminergico implicato nella motivazione.
Ted M. Hsu e colleghi hanno dato risposta a questo
quesito in un interessante studio.
(Hsu T. M., et al. Thirst recruits phasic dopamine signaling
through subfornical organ neurons. Proceedings of the National Academy of
Sciences USA - Epub ahead of print
doi: 10.1073/pnas.2009233117, 2020).
La provenienza
degli autori è la seguente: Graduate Program in Neuroscience, Department of
Psychology, University of Illinois at Chicago, Illinois (USA).
Le piccole variazioni, di cui si parlava prima, sono
rilevate da neuroni omeostatici del primo ordine (primo
livello) presenti negli organi circumventricolari
della lamina terminale, ma dovrebbero essere trasmessi al circuito per
il comportamento motivato. Il rilievo della deidratazione implica segnali di
origine periferica e il campionamento del milieu interno da parte di
questi neuroni omeostatici della lamina terminale e, in particolare, i neuroni
eccitatori che segnalano mediante il rilascio di glutammato, siti nell’organo
subfornicale ed esprimenti CaMKIIa
(SFOCaMKIIa). Ma nessuno studio finora condotto
ha chiarito se le vie dopaminergiche mesolimbiche,
che sono responsabili della motivazione e del rinforzo, integrino le
informazioni di questi segnali minimi che si possono definire “preventivi della
disidratazione”.
I ricercatori hanno impiegato il metodo della fotometria
delle fibre in vivo nell’area tegmentale ventrale (VTA), dove
sono localizzate le popolazioni di neuroni dopaminergici, e hanno così misurato
le risposte fasiche della dopamina a stimoli predittivi della presenza di acqua.
La sete e non la fame potenziava le risposte dopaminergiche
fasiche allo stimolo idrico. Nei ratti euvolemici, l’ormone
dipsogeno angiotensina II, ma non l’ormone oressigeno grelina,
potenziava le risposte dei neuroni dopaminergici, similmente a quanto osservato
nei ratti deprivati di acqua.
Le manipolazioni chemogenetiche
di SFOCaMKIIa hanno rivelato un controllo
bidirezionale della segnalazione dopaminergica fasica durante la
percezione della segnalazione della ricompensa costituita dall’acqua. Sfruttando
il disegno sperimentale within-subject, i
ricercatori hanno trovato rapporti predittivi tra cambiamenti nelle risposte
della dopamina evocate dallo stimolo e cambiamenti nelle risposte
comportamentali, documentando un ruolo delle popolazioni neuroniche
dopaminergiche della VTA implicate nella genesi del comportamento motivato, nei
cambiamenti minimi e precoci della regolazione indotta dalla necessità
omeostatica.
Considerati nell’insieme tutti i dati emersi da
questo studio, gli autori deducono un ipotetico meccanismo finalizzato a dare
vigore al comportamento diretto a uno scopo: il milieu interno comunica
ai circuiti di primo livello, selettivi per lo stato di bisogno, per potenziare
le risposte del sistema dopaminergico mesolimbico, che
segnalano gli stimoli predittivi della soddisfazione del bisogno che determina il
riequilibrio omeostatico.
L’autore della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione
“NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-21 novembre 2020
________________________________________________________________________________
La Società Nazionale di Neuroscienze
BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata
presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio
2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale
non-profit.